Nati per leggere – aprile 2024

Su ogni pagina di sinistra, l’immagine ravvicinata di una bambina, che guarda i lombrichi nella terra scura, che cammina sulla neve, che sta in ginocchio sull’erba, che sonnecchia stanca sul seggiolino dell’auto. Il suo sguardo e quello del lettore, in una prospettiva più ampia, si sposta poi rapidamente a destra, sulla terra, cogliendone i colori, i frutti e le creature che ci vivono: il campo scuro con i lombrichi, lo spaventapasseri, gli uccelli, la distesa bianca di neve con le tracce lasciate dagli animali, il prato coperto di fiori e le arnie piene di miele, i grappoli blu quasi in attesa di essere mangiati.

Per l’esplorazione dei quattro elementi, già disponibili nella stessa collana altri tre piccoli albi, Il fuoco, L’acqua, Il cielo, nei quali la struttura narrativa si ripete identica.

Io so cosa fa il cielo. Parole decise del bimbo che – visetto tondo, capelli dritti dritti, nasino volto verso l’alto – dal bordo dell’albo si affaccia nelle pagine: il cielo a volte ride, a volte piange, a volte arrossisce, a volte è imbronciato. A volte ha voglia di stare solo, a volte ha bisogno di coccole e di un abbraccio. Le stesse sue emozioni, le stesse di ogni bambino.

Lui è il mio amico albero. Parole decise del bimbo che – visetto tondo, capelli dritti dritti, nasino volto verso l’alto – dal bordo dell’albo si affaccia nelle pagine. A volte giochiamo, a volte parliamo, a volte mi regala i suoi doni, a volte… A volte non facciamo niente. Ed è bello anche così.

Una relazione amichevole mentre scorrono le stagioni, tra chiacchiere, gioco, scambi di confidenze e di doni.

Albo gemello di “Cielo che ride”.

Ma arriva Orso Bruno che vorrebbe sedersi con loro: C’è un posto per me?

No. Quattro sedie non bastano per cinque orsi e lui è così grosso! Sedersi in due su una sedia stretta stretta è impensabile. Quindi non c’è posto per lui.

Orso Bruno si siede mestamente in disparte.

Però però, un sistema ci deve essere per fare spazio all’amico! Pallino ha un’idea…

Un albo in rima e in tenui colori pastello sulla condivisione e la risoluzione creativa di piccoli problemi pratici.

Fanno tutto insieme. Ballano, cantano, spaccano la legna, si nascondono e si rincorrono. Ogni estate organizzano insieme una festa nel bosco, ogni autunno si divertono lanciando le foglie secche in aria, facendo il girotondo. In inverno fanno battaglie di palle di neve e pattinano sul laghetto ghiacciato.

Conoscono ogni angolino del bosco, tuttavia c’è un luogo che sempre evitano: il lungo e tortuoso sentiero. Forse un po’ stretto per passarci in tre, un po’ lungo per appenderci le ghirlande, un po’ fangoso e freddo…

Ma un giorno qualcosa accade: Coniglio non riesce a controllare i pattini e finisce proprio sul lungo e tortuoso sentiero, ai piedi di un magnifico abete. Un posto fantastico! Se gli amici potessero vederlo!

Grande Orso, leggermente imbarazzato, deve ammettere di essere già stato lì. Coniglio non crede alle sue orecchie. Pure Anatra, a disagio, confessa di frequentare quell’angolo di bosco il mattino, per ascoltarne i dolci suoni e pensare.

Coniglio è allibito. Com’è stato possibile, se fanno sempre tutto insieme? E perché lui non ne sapeva niente?

Un momento difficile per i tre amici, il loro legame è messo alla prova.

Insomma, bisogna davvero stare sempre insieme, per dirsi amici? In fondo ognuno può avere i propri segreti e ritagliarsi i propri momenti di solitudine per ritrovare sé stesso.

Una storia delicata, non senza qualche elemento di suspence, magnificamente illustrata.

Oh mamma, la reazione entusiasta degli animali del bosco.

Scoiattolino è pieno di energia, ama saltare, visitare uno a uno gli amici, assaggiarne se possibile il cibo, funghi, uova, semi… Sì, scoiattolino ama anche mangiare.

La sua esuberanza sembra scocciare tutti quanti, No no, Scoiattolino, no no.

Finché Gufo, esasperato – di giorno vorrebbe poter chiudere gli occhi e riposare – alza la voce: No no, Scoiattolino. Vai via!

Scoiattolino non salta più e a lenti passi torna alla sua tana. Non darà più fastidio a nessuno.

La mattina dopo il bosco è tranquillo.

Forse troppo tranquillo. Nessuno a dare il buongiorno, perfino il gufo si lamenta. Scoiattolino sembra scomparso e con lui la gioia e il divertimento.

Dopo averlo a lungo atteso, gli amici decidono infine di andare a cercarlo dentro la sua tana e di portargli un fiore…

Grandi immagini molto curate, testi semplici che balzano come Scoiattolino da una pagina all’altra.

Infatti, Topo e Orso di mutande ne trovano tante: ma quali saranno quelle di Topo?

Ve ne sono con le gocce e un po’ umidicce, di strappate o troppo grandi, a quadretti (con una ghianda!), con stelline scintillanti… Purtroppo non sono mai le sue! Appartengono agli animali incontrati sulla via, lo scoiattolo, il gufo, il riccio, l’elefante…

E le sue? Finalmente il simpatico Topo, un po’ sbadato, un po’ smemorato, le trova dove ancora non le aveva cercate. E con esse tanti amici.

Cercando mutande si trovano amici, ognuno ha le sue e son tutti felici.

Una divertente caccia alle mutande, dei poliedrici autori giapponesi Tatsuya Kameyama e Atsuko Nakagawa, tradotti in moltissime lingue e più volte premiati per i loro lavori.