Novità editoriali – fine estate 2024

Nel libro “I racconti di Ombraverde” troviamo un’avventura irrequieta e saltellante, ambientata in un mondo dal sapore dolce e poetico. Ricco di illustrazioni piacevolissime che inneggiano alla vitalità della natura e alla forza dell’accoglienza, narra una storia da gustare insieme ad alta voce o da proporre come prima lettura a chi inizia a leggere da solo.

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Se provo a immaginarmi Beatrix Potter, la vedo che cammina lungo il vialetto lastricato in pietra del suo bellissimo giardino, delimitato da un muretto a secco che lo ripara dal vento che soffia dal Lake District. Allora la seguo mentre raggiunge il cancelletto di legno che si apre sui campi e sui poderi che da lì continuano a perdita d’occhio. Guardo bene e vedo che sorride: ha appena notato un coniglietto zampettare fra cavoli e insalate, un gattino che gioca con la foglia tremula di un ciliegio… o è forse il canto di una cinciallegra a renderla raggiante? Secondo me Beatrix Potter sorride perché salutando i suoi piccoli amici le è venuta in mente una nuova storia…

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Dodici rintocchi, è mezzanotte. Ernest si guarda intorno: si è addormentato in biblioteca. È  tardi, è ora di ritornare a casa. Ma ecco delle misteriose ombre manifestarsi dinanzi a lui. Sembrano avanzare tra gli scaffali: sono streghe! Ma cosa ci fanno quelle megere in biblioteca? All’improvviso si fermano, si sistemano dei grossi occhiali neri sul naso adunco, e abbassano la testa calva. Quale maledizione hanno in mente? Ecco che iniziano a cantare in coro un’orrida canzone: “La festa è finita, patetici lettori / sono arrivate le streghe, e ora son dolori. / I romanzi e le favole vi fanno gioire? / Di romanzi e favole dovrete perire!…”. Il loro maleficio per i lettori voraci è tremendo.

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In un piccolo villaggio nel cuore della Norvegia, c’è una grande casa rossa e sciupacchiata che si affaccia su un bosco tanto amato e mai temuto, dai mille colori cangianti a seconda delle stagioni. Qui, insieme ai genitori, Ida e Oscar riempiono la loro vita di piccole e grandi avventure. Ida ha otto anni, è paziente e gentile. Oscar di anni ne ha cinque, non è per nulla paziente, ha l’argento vivo addosso e una fantasia che galoppa. Mica facile dividere la cameretta e la giornata con un tipo così. 

Le gocce di pioggia sul vetro della finestra scandiscono il ritmo di una giornata che a Cesare sembra lunga e noiosa. Il bambino si annoia, non può uscire a giocare con le sue vecchie macchinine di metallo, perché con la pioggia diventano ruggini, non sono come quelle nuove, di plastica colorata che hanno i suoi amici che, inoltre, lo prenderebbero in giro come al solito. Come se non bastasse, in casa non bisogna far rumore, altrimenti il signor Ratòn del piano di sotto, che non ama i bambini, inizia ad urlare le sue minacce.

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Il protagonista della storia è un bambino sempre in ritardo fin dal momento in cui si alza al mattino per andare a scuola e immancabilmente sente la mamma che grida “È tardi!”.

I suoi ritardi si accumulano col passare dei minuti, delle ore… Sembra davvero impossibile recuperare il tempo perso e allora che fare? Occorre inventare qualcosa! Al nostro ritardatario non manca la fantasia. Un giorno è stato un terribile coccodrillo a sbarrargli la strada di scuola; un’altra volta ha simulato uno svenimento (forse ha esagerato!)…

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Quicomelà, è il nome del piccolo paese dove abitano Sofia e pochi altri bambini. Viuzze e scale di pietra separano le case. C’è anche una piazza, dove si erge un faggio dalla folta chioma. Un tempo gli anziani si sedevano sulla panca sottostante per godere la sua ombra. Poi le cose sono cambiate: un primo passante ha pensato di depositare un sacco di bottiglie vuote alla base del tronco e un secondo, una pila di vecchi giornali. Gli abitanti di Quicomelà, in mancanza dei bidoni della spazzatura, si sono subito abituati a lasciare ogni genere di rifiuti sotto a quell’inatteso punto di raccolta, che in breve tempo è diventato un posto lurido e puzzolente.

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Il marronaio, in dialetto “marunatt”, è il venditore di caldarroste, una figura che ancor oggi s’incontra con frequenza nelle piazze cittadine, soprattutto in occasione di fiere, sagre e mercati. Solitamente mantengono un loro posto fisso, arrivano in ottobre e ripartono nel mese di marzo.

Come il protagonista di questo libretto ESG, dove si racconta lo scorrere della giornata di un marronaio orgoglioso del suo mestiere e amico del piccione Victor, anch’esso goloso di castagne.

Si tratta di un racconto in rima, scritto in stampatello.

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Il testo, peraltro minimo, si presenta in quattro lingue distinte, evidenziate da altrettanti colori diversi: francese in blu, tedesco in rosso, italiano in verde e romancio puter in giallo.

Wurst è un bassotto fuori dal comune che vive in un condominio con il suo uccellino. Ma all’improvviso l’uccellino scompare.

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