Nati per leggere – marzo 2024

Un piccolo dolcissimo cartonato per avvicinare i più piccoli al sonnellino, contagiati dallo sbadiglio di un gattino, di un cagnolino, di un orsetto e un maialino, qui rappresentati con tratti semplici e facilmente leggibili dall’autore giapponese Yuichi Kasano.

Il gattino sbadiglia e si raggomitola, il cagnolino si allunga sulla pancia, il maialino si sdraia a pancia in su… Ognuno ha un proprio metodo, ma quanto è bello fare il pisolino tutti insieme!

Nuova interessante uscita per Anne Crausaz, autrice e illustratrice svizzera. Tratti e testi essenziali, immagini nitide e accurate su sfondi neutri, focalizzano l’attenzione sulle attività serali di civette, ricci, tassi e donnole, pettirossi, galline e un cane, prima di portarci nella cameretta di un bambino, dove la mamma legge una storia della buonanotte.

Quando cala la notte le galline si addormentano e il cane si accuccia. Ma intanto le civette si svegliano e si esercitano a volare, i ricci escono con i cuccioli per una passeggiata, la donnola e il tasso vanno in cerca di qualcosa da mangiare. La vita continua…

Poi chi ha riposato si sveglierà, chi è rimasto sveglio si preparerà al sonno. L’albo gemello E al mattino quando sorge il sole…, con gli stessi soggetti, chiude il ciclo del giorno e della notte.

Dopo il letargo invernale, per la famiglia di orsi è tempo di lasciare la tana in montagna e scendere a valle. Sarà un’avventura, dice la mamma a Eva e Aldo, i suoi orsetti.

Per Eva è sicuramente un’occasione di divertimento, lei è già grande, non ha paura di niente, adora esplorare i dintorni, sempre davanti a tutti; per Aldo, che preferisce stare al sicuro, è un cambiamento inquietante.

Attraversato il bosco, la famigliola inizia a salire verso la cima del monte. Il vento soffia forte, si avanza a fatica nella tempesta di neve. Mentre Aldo rimane prudentemente vicino alla mamma, Eva scompare!

Senza paura il piccolo – grande – orsetto parte nella tormenta alla ricerca della sorellina.

Ora sono in due a essersi persi: dove andare, come ritrovare la mamma?

Piccolo grande orso è un albo dolce e suggestivo per tutti i bambini che hanno bisogno di credere in sé stessi: “perché essere grandi quando si ha paura è il gesto di coraggio più grande di tutti”.

Per poter passare un’intera giornata all’aperto, in mezzo alla natura, la piccola Maddy finge di essere un albero. Le braccia sono i rami, il corpo è il tronco, le gambe sono le radici. Perché non proporre anche a papà di fingersi un albero? Papà accetta, solo per un minuto, però.

Papà è così convincente come albero, che un gufetto gli si posa subito sulla spalla, un pettirosso fa il nido tra i suoi capelli e le cinciallegre cinguettano sul suo braccio. Un gioco facile e divertente, finché non si presentano le prime difficoltà: una ragnatela sotto il braccio, uno scoiattolo nel taschino della camicia, una lumaca sulla scarpa. E poi la pioggia, e poi la notte.

Tutto normale per la bambina, basta ricordare che sono alberi, che la pioggia non li disturba e del buio non hanno proprio paura. Finalmente papà pone fine al gioco, Maddy è sera e noi non siamo alberi. Si rientra, la mamma li attende in casa. Ma cosa saranno, l’indomani? Maddy già fantastica…

La bellezza di un rapporto padre-figlia, nei semplici, teneri dialoghi e nelle espressive illustrazioni realizzate con la tecnica del collage.

Una grande casa di pietra, come una casa delle bambole, da guardare dall’esterno e dall’interno, dal sorgere del sole alla notte, seguendo gli inquilini e le loro attività, raffigurate con infiniti dettagli. Una casa da scoprire e da raccontare. Come riuniti per una foto di gruppo ecco tutti in copertina, la casa, con le finestre aperte e le tende svolazzanti al vento, e i suoi inquilini, sul prato. Poi via i muri e l’osservazione di questo piccolo universo può iniziare: 7 doppie pagine, la soffitta, la mansarda, il primo piano, il piano terra e il giardino.

E mentre i pipistrelli riprendono il volo notturno e la volpe ispeziona i bidoni alla ricerca di qualcosa da mangiare, al primo piano Friedrich, in pigiama, saluta le stelle.

Approdato chissà come in una realtà completamente sconosciuta e frenetica, Orso Bianco vuole ritrovare la strada di casa. Ma trovare attenzione tra coloro che stanno in coda per un cappuccino, auricolari sulla testa, occhi fissi sul cellulare, o risposte in una mappa ricevuta in un help desk è davvero difficile.

Finalmente sulla metropolitana una bambina con un pupazzetto di pezza si accorge di lui. Ciao Orso! La bambina lo prende per mano, lo porta a casa, lo veste, lo nutre, gli prepara l’acqua per il bagno. Orso è perplesso – strani vestiti, cibo caldo, un mare decisamente piccolo e niente che possa ricondurlo a casa.

Ma aspetta un momento… tra i libri della bambina uno sul Polo Nord! La piccola amica comprende che serve un piano per riportare Orso dalla sua famiglia. Una breve ricerca online, uno zainetto, un affettuoso arrivederci, Orso è pronto alla partenza… Una bella storia di amicizia e di speranza nelle strade di una grande città, piene di gente concentrata solo su sé stessa e dove pure un orso passa inosservato.

Tavole deliziose, umoristiche e ricche di dettagli, nelle quali la pluripremiata illustratrice spagnola inserisce sapientemente anche Sommersi, il suo albo precedente.

Dalla raccolta “Il mondo di Beatrix Potter,” il sequel del “Racconto di Peter Coniglio”.

Peter Coniglio ha perso gli abiti e le scarpe in un malaugurato incontro con il signor McGregor e il cugino Benjamin lo ritrova, ancora scosso, avvolto in un fazzoletto di cotone. Sicuri dell’assenza del signor McGregor e della moglie – Benjamin li aveva visti allontanarsi sul loro calesse – i due cugini entrano nell’orto, recuperano i vestiti e le scarpe di Peter, poi si dedicano alla raccolta… Mentre Benjamin spavaldo riempie il fazzoletto di cipolle e perfettamente a suo agio sgranocchia foglie di lattuga, Peter non si diverte per niente e vorrebbe solo tornare a casa.

Improvvisamente, un gatto! Peter e Benjamin si nascondono sotto una cesta, dove rimarranno, insieme con le cipolle, per ben cinque ore. Come riusciranno a uscirne?

Pubblicato la prima volta nel 1904, il racconto, anche grazie alle sue bellissime illustrazioni, continua ad essere apprezzato da bambini e adulti.

Se piove durante il suo picnic sul prato, se la corda della sua altalena si spezza, se il suo cono gelato finisce nell’erba, o dal monopattino in corsa una ruota si stacca, anche un papero può sentirsi sfortunato.

Partito per chiedere aiuto al gufo sapiente, il papero sfortunato si imbatte in una volpe che sente degli strani rumori nella pancia, in un albero senza foglie e senza frutti, in un cigno triste. A ognuno il papero gentilmente promette che si farà portavoce dei loro problemi con il gufo sapiente, se riuscirà a trovarlo. Dopo tanto cercare, finalmente una voce dall’alto di un ramo lo chiama: Sembra che tu abbia avuto fortuna. Sono il gufo sapiente. Le parole del gufo sono rassicuranti, domani guarderai il mondo con altri occhi e troverai la tua fortuna e il papero riprende il cammino verso casa. Sulla via del ritorno potrà riferire le risposte del gufo per il cigno, l’albero e la volpe…

Divertente e rassicurante, capace di tenere il lettore con il fiato sospeso, e arricchita da deliziose illustrazioni, una storia sul modo di affrontare i piccoli ostacoli della vita e creare da soli la propria fortuna.

Alla ricerca di un’idea per il regalo di compleanno della mamma, una bambina chiede aiuto al Signor Coniglio: “Qualcosa che le piaccia mi sembra un bel regalo”.

Alla mamma piacciono i colori. Basta guardarsi intorno, il mondo e la natura che li circonda offrono infinite possibilità. Intanto, le piace il rosso – che ovviamente non si può regalare, commenta il Signor Coniglio. Qualcosa di rosso allora, come un tetto o un uccellino o un camion dei pompieri?

Ma alla mamma piace anche il giallo – che ovviamente non si può regalare, osserva nuovamente il Signor Coniglio. Forse qualcosa di giallo come i taxi, il sole, i canarini, il burro? E per il verde? Uno smeraldo, un pappagallo, piselli e spinaci, un verme? Per il blu? Dopo aver valutato una moltitudine di improbabili doni di tutti i colori, la bambina e il coniglio si trovano d’accordo e decidono di regalare un cesto di frutta: mele rosse, banane gialle, pere verdi, uva blu.

Un regalo perfetto per la mamma, invisibile centro e motore della storia.

Un albo dai temi molto attuali, pubblicato per la prima volta nel 1962, basato sui dialoghi tra i due personaggi, mentre le azioni sono affidate alle belle immagini di Maurice Sendak.